In uno dei tanti pomeriggi estivi dove il caldo si faceva sentire noi bambini, liberi finalmente dagli aiuti domestici e nei campi, dovevamo trovare un divertimento.
Perchè il gioco fosse dovvero divertente però dovevamo essere in tanti e di sicuro quando ero piccola io la compagnia non mancava, bastava che cominciassi ad urlare “chi viene a giocare!!” ed ecco che in un battibaleno arrivava la Maria, il Giacomino, l’Annetta, il Mariolino, la Rosetta…in un attimo riempivamo l’aia con le nostra urla.
I nostri giochi erano molto semplici bastava un pò di fantasia ed il divertimento era assicurato.
Quel pomeriggio ci trovammo in dieci forse dodici e decidemmo di giocare a nascondino, avevamo tutta la corte a disposizione per nasconderci e per lo sfortunato Marietto che doveva cercarci non era facile. Comunque tra stalle, fienili, carretti, cucine ci trovò quasi tutti. Mancava però il Rinetto, che fine aveva fatto? Il Marietto non lo trovava allora decidemmo di aiutarlo, ma niente non si trovava. E va bè pazienza salterà fuori pensammo e continuammo a giocare per ore fino a sera. A quell’epoca al contrario di oggi nessuno si preoccupava se qualcuno spariva perchè all’ora di cena di sicuro lo scomparso sarebbe tornato all’ovile. E così fù, verso le sette il Rinetto ricomparve e alla nostra domanda “ma dov’eri?” la sua risposta fù “nisun ma troeva e sevi talment strac che ma sunt indurmentà intant che sevi nascundù in mes di patati”. (nessuno mi trovava ed ero talmente stanco che mi sono addormentato intanto che ero nascosto nel campo di patate).
Le nostre risa si sentirono fino in piazza e da quel giorno il povero Rinetto, per noi diventò il Rinetto di patati.
Nonna Rosetta
Furato di Inveruno primi anni ’50