Inizia febbraio e proprio il primo giorno del mese è il mio compleanno. Oggi lo festeggio al ristorante con figli e nipoti, un pranzo da re che finisce con torta e pasticcini e qualche gradito regalo, una giornata stupenda circondata da ciò che ho di più caro ma come tutti gli anni anche questa sera mi ritroverò sicuramente a pensare di come sono cambiati i tempi. In queste occasioni ti accorgi che hai tutto, anche troppo, ma in fondo manca il calore e la semplicità di una volta.
Quando ero piccola non festeggiavo certamente così, il giorno del mio compleanno era un giorno come tutti gli altri, dovevo andare a scuola e aiutare in casa nelle tante e faticose faccende domestiche. Non mi arrivava certamente alcun regalo ma bastava il dolce sguardo di mamma e papà accompagnato dalla semplice parola “auguri” per regalarmi una giornata felice. Nella mia famiglia però si usava dare comunque una certa importanza al festeggiato che quel giorno aveva diritto a scegliere il pranzo. Scegliere era una parola grossa, normalmente infatti tutti i giorni si mangiava pranzo e cena la minestra, il giorno del compleanno però potevo scegliere se cucinare la minestra con pasta oppure riso. Ci pensavo molto sentivo la responsabilità di quella scelta perché tutti quel giorno dovevano adattarsi ai miei gusti. La minestra, nonostante fosse sempre quella, quel giorno aveva un sapore squisito.
Viene da sorridere oggi a pensarci ma quella scelta mi rendeva per un giorno la protagonista della famiglia e mi rendeva felice.
Cose e gesti semplici soppiantati dal benessere di oggi ma che soprattutto in queste occasioni mancano molto.
Nonna Adelina
Dairago, fine anni ’40