Quando sento le mamme sgridare i loro piccoli perché non vogliono mangiare, gli racconto sempre che loro stesse, anche se i tempi erano diversi e c’era poco, facevano gli stessi capricci. Anche settant’anni fa bisognava inventare nuove ricette per riuscire a propinare la solita minestra. Vi racconto come è nata la storia del risotto di Albairate, ovviamente conosciuto solo in casa mia.
Avevo dei parenti che abitavano ad Albairate e dovetti andare da loro per aiutarli in alcune faccende. Un tempo spostarsi di qualche kilometro era come fare un viaggio all’estero, non si poteva andare e venire nella stessa giornata così ci restai per alcuni giorni. Prima di partire però dovevo lasciare i pasti pronti per sfamare marito e figli durante la mia assenza. Non eravamo ricchi e in casa non regnava certo l’abbondanza, mi misi quindi a preparare una quantità immensa di minestrone. Ne feci veramente tanto non volevo che la mia famiglia patisse la fame. Spiegai poi a marito e figli che quella minestra erano i loro pranzi e cene e che doveva bastare fino al mio ritorno.
Partii e stetti dai parenti per tre giorni. Quando tornai i miei figli tutti contenti esclamarono: “che bel, stasira sa mangia no la minestra!”. Io entrando in cucina vidi che il mio minestrone non era ancora finito, in effetti ne avevo fatto veramente tanto, nessuno ovviamente in quei giorni fece la spesa perciò la minestra doveva per forza essere ancora la cena di quella sera. A quei tempi non si buttava niente, ma chi glielo diceva ai miei figli?
Mi venne un’illuminazione, passai al passino tutte le verdure così feci quello che oggi si chiama passato di verdura, presi dalla dispensa del riso e lo feci cuocere in quel brodo fino a che divenne quasi un risotto. Dovevo però trovargli un nome a quel piatto così originale, la fantasia a quei tempi era poca ma le bugie sono sempre esistite. Raccontai perciò che in quella terra straniera che era Albairate tutti facevano un risotto così ed io in quei tre giorni ero riuscita ad imparare quella stupenda ricetta. Fù così che da quel giorno in casa mia il passato di verdura si chiamò “Il risotto di Albairate”.
Questa ricetta in famiglia la tramandiamo, tanto che anche i miei pronipoti quando non vogliono mangiare il minestrone gli si fà “il risotto di Albairate” che ovviamente con questo nome diventa molto più buono e lo divorano tutto.
Bisnonna Rina
Magenta, fine anni ‘40