Mucche, asini o cavalli come dire Bernate, Cuggiono o Turbigo?
Ai miei tempi la ricchezza si misurava in base a quanti e quali animali possedevi nella tua stalla, non solo, la ricchezza la si vedeva anche in base al paese dove vivevi. Pochi chilometri di distanza ma per quei tempi tutto cambiava, dialetto, usanze, cibo e animali.
La scala di ricchezza si divideva in vac, asnit e caval.
Chi nella stalla aveva solo mucche sfortunatamente era più povero, chi aveva asini apparteneva al ceto medio, chi invece aveva la fortuna di avere cavalli era gente benestante.
Io che sono di Turbigo parlavo un dialetto con influenza piemontese e con fierezza dicevo di abitare nel paese dei cavalli, il più ricco, quasi tutti infatti avevano cavalli per il lavoro dei campi. Avevo invece parenti che abitavano tra Bernate e Casate, il paese delle mucche, poverini i più poveri, la maggior parte di loro infatti aveva solo mucche e parlavano anche un dialetto a mio parere più povero del nostro. Si salvavano un pochino i parenti di Cuggiono, il paese con il maggior numero di asini, per loro era una via di mezzo, stavano meglio di Bernate ma di certo non erano ricchi come noi di Turbigo e per noi sembrava che anche il loro dialetto era una via di mezzo tra i due paesi.
Questa classificazione però la si faceva di nascosto in famiglia senza farsi sentire dai parenti altrimenti si scatenavano paurose lotte e saghe familiari.
Fortunatamente oggi non è più così ma in fondo com’era bello e semplice vivere e rapportarsi con gli altri a quei tempi! In fondo anche se tra di noi c’erano differenze di ricchezza nel rapporto umano non importavano, tant’è vero che io mi sono fidanzato e sposato con una Cuggionese ma a nessuno è importato se arrivava dal paese “di asnit”.
La foto ritrae il nonno Mario con il suo cavallo bardato a festa.
Nonno Mario
Turbigo, fine anni ’40