Per il paese in cui vivo, Cellio, il 10 Agosto è una giornata speciale, la festa del Santo Patrono.
Quand’ero piccola ci si svegliava il 10 Agosto e ci si vestiva bene, era un tormento per noi bambini non poter correre e sporcarci, ma bisognava essere in ordine.
Perché “l’ era al di d’ la festa! L’era San Lurenz, festa granda a Cej!”
Per il paese già dal mattino prestissimo si diffondeva il dolce profumo del pane appena sfornato e delle crostate ricchissime di marmellata.
Da ogni frazione si sentivano le campane del nostro bel campanile suonare a festa! Era il richiamo, forza bisognava andare a messa!! Il profumo di incenso incominciava a riempire la nostra bella chiesa, la Messa solenne presieduta dal nostro Parroco Don Angelo e da tanti altri sacerdoti giunti per l’occasione era la più bella dell’anno.
In casa era un gran fermento si preparava il grande pranzo; antipasto, primo, secondo e l’immancabile torta del Dino che chiudeva il pasto. Tutta la famiglia per quel giorno si riuniva rilassata intorno alla grande tavolata, chiacchierando e scherzando.
Al pomeriggio c’erano i vespri, poi la banda di Plello iniziava a suonare dolci melodie e incominciava la processione per le vie del paese, che fatica tenere quelle scarpe di vernice e partecipare accompagnando la statua del nostro Santo Patrono. Una statua pesante che faceva sudare non poco chi doveva sorreggerla. A conclusione della celebrazione un altro piccolo concerto della banda sul sagrato e poi l’incanto delle offerte: bottiglie di vino, torte di pane amorevolmente preparate in casa dalle nostre mamme e nonne ed abbellite con un geranio rosso al centro dove al via del “Maestro” qualcuno gridava “lè la mea!” …e poi “lè 10 lè 20, chi offre di più ?”
Infine ecco giungere la sera, per noi bambini era il momento più divertente: c’era “La camminata sotto le stelle” , ovvero il giro del panettone, così chiamiamo ancora oggi il giro intorno al paese poiché si percorrono le vie scendendo e risalendo fino ad arrivare in cima alla Piazza.
Bisognava correre, si doveva arrivare primi, battere tutti sul tempo ed essere i più bravi! I più veloci! La camminata era un appuntamento aspettato anche dai villeggianti che potevano condividere una serata di festa con noi abitanti e mettere alla prova il loro fisico da cittadini, qualcuno di loro non abituato ai nostri saliscendi arrivava sfinito preso da crampi che presto però passavano. I bambini più monelli invece si divertivano a nascondersi al buio per fare scherzi ai passanti che con gli occhi al cielo speravano di vedere qualche stella cadente.
Ormai stanchi ma contenti si giungeva a conclusione della giornata, si finiva con una bibita fresca e una fetta di anguria preparata in piazza dal Gruppo Sportivo.
Questo per me era il giorno di San Lorenzo e anche se oggi sono cresciuta e la festa è cambiata vorrei augurare come allora un “Buon dì ad San Lurenz” a tutti i Celliesi, con l’augurio di poter tornare presto a festeggiare così!
Debora, Antonella, Miriam, Davide
e tanti altri abitanti e villeggianti che hanno nel cuore il loro
Cellio