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I semi dei cachi

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    I semi dei cachi

    By admintrucioli | Uncategorized | Comments are Closed | 12 Febbraio, 2021 | 0

    Nel mio giardino c’è la mia pianta dei cachi che come ogni anno è carica di frutti, in questo periodo guardar fuori dalla finestra mi fa sognare e tornare al mio passato, alla mia infanzia. E’ una pianta a cui sono molto affezionata perchè l’aveva seminata mio papà quando io ero ancora in fasce e direi che ormai ha un bel po’ di anni. Ogni anno regala tantissimi frutti, buoni e dolcissimi e purtroppo ora non posso più farne scorpacciate, il mio diabete non gradisce molto. Non era certo così quando ero piccola, io e i miei fratelli aspettavamo con ansia la raccolta di quei frutti, ogni anno quando arrivava l’autunno ci siedevamo sotto l’albero e ci divertivamo a contare quanti frutti c’erano sui rami, ci aiutava il nostro cagnolino ma immancabilmente perdevamo il conto, non eravamo molto bravi in matematica, nemmeno il nostro Fido sapeva contare molto bene, ma caco più o caco meno eravamo impazienti di poterli mangiare. Raccoglievamo giornalmente i cachi per la nostra merenda, era l’unico dolce che potevamo mangiare in quel periodo e noi che ne eravamo ghiotti li mangiavamo accompagnati con il pane. Ma al primo giorno di gelo si dovevano raccogliere tutti anche se non maturi altrimenti sarebbero andati persi. Li sistemavamo in fila sopra i pensili della cucina così potevano maturare piano piano e garantirci la merenda per quasi tutto l’inverno, non potevamo perdere l’unica bontà della stagione. Quella merenda inoltre ci dava spunto per un bellissimo gioco ci divertivamo a tenere da parte tutti i noccioli, ognuno i suoi, poi al primo giorno d’inverno prendevamo i nostri noccioli, li tagliavamo a metà e ci divertivamo a scoprire se dentro c’era la forchetta, il cucchiaio o il coltello.Era la forma del seme all’interno del nocciolo e con essa ci divertivamo a scoprire come sarebbe andato il tempo in quell’inverno. Se trovavamo più cucchiai dovevamo prepararci a spalare tantissima neve, se trovavamo la forchetta l’inverno non era poi così rigido se invece trovavamo il coltello l’inverno nascondeva tanto freddo e venti gelidi.Non sempre andava proprio così ma quel gioco a noi piaceva tantissimo, non avevamo i bei giocattoli di oggi e quei poveri semi diventavano il più bel gioco che potevamo desiderare, un gioco economico, semplice ma che riusciva a farci passare dei bei pomeriggi in famiglia.

    Nonna Tina

    Primi anni ’50

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